Inventare le etimologie delle parole con gli studenti di italiano L2 di livello avanzato

Data di pubblicazione: 23 Gen 2023

La mia passione per la lettura non è certo una novità o un fatto degno di nota (quale insegnante, infatti, non ama leggere?); eppure, una delle cose che mi capita spesso, è di trovare idee per le mie lezioni anche all’interno di romanzi o saggi apparentemente slegati dal tema della didattica. 

L’attività di cui vi parlerò oggi prende proprio spunto da un’idea nata durante la lettura di un libricino interessante che mi ha spinta a porre ai miei studenti una domanda curiosa: “Ti va di indovinare qual è l’origine di questa parola?“. 

Da dove è nata l’idea che vi presento oggi?

L’idea è nata leggendo il libro “L’atlante delle parole” di Diego Fontana: un piccolo libro di un centinaio di pagine all’interno del quale, a partire da un’esperienza autobiografica, l’autore svela ai lettori l’origine (più o meno bizzarra) di alcune parole spesso legate tra loro da riferimenti culturali, linguistici e geografici. 

Ed è proprio parlando di etimologie che l’autore cita un altro libro (“Etimologiario”, che mi sono promessa di leggere presto!) all’interno del quale l’autrice gioca a inventare l’origine di alcune parole senza stravolgerne il senso ma, anzi, rafforzandone il significato e l’uso corrente… Geniale, no?

Da qui, l’idea che voglio presentarvi nel post di oggi e che divertirà i vostri studenti di livello intermedio o avanzato che potranno giocare con le loro parole (preferite o detestate) inventandone la provenienza e scrivendone una definizione nuova, tutta loro e sicuramente utile, da quella lezione in poi, a ricordarne il significato. 

La mia proposta in classe

Io ho proposto questa attività in classe e, salvo i primi momenti di imbarazzo, i miei studenti si sono finalmente lasciati coinvolgere senza vergogna. Ecco quello che hanno scritto: 

  • Penna: Dall’inglese, “pen”. L’ultima sillaba è stata aggiunta perché la parola è femminile in italiano e doveva finire con la vocale “a”;
  • Sedia: Questa parola fa riferimento al verbo “sedersi”. Avrebbe potuto chiamarsi “sedere” o “sederi” ma, a detta dei miei studenti, sembrava brutto (come dar loro torto!);
  • Libro: Sull’etimologia della parola “libro” non vi sono state risposte creative a eccezione di una, che ci ha molto divertiti. Secondo un mio studente, questa parola potrebbe essere oggi utile per indicare la presenza del libro a un compagno di classe adolescente con il quale si ha confidenza… “Dov’è il mio?” “Ma è lì, bro!”. Ah, gli adolescenti! 

 

Porterete questa idea nella vostra classe? Se sì, fatemi sapere com’è andata! 

 

 

 

 

 

illustrazione matita

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Giada Aramu

Giada Aramu

Mi presento: mi chiamo Giada e insegno italiano per stranieri (con passione!) dal 2010. Nel 2019 ho creato un blog dedicato a questo meraviglioso lavoro e, da allora, investo a profusione energia, esperienza e creatività per regalarti le mie idee e aiutarti a organizzare il tuo lavoro in aula. Leggi di più

3 Commenti

  1. Avatar

    Ahimé, appassionata, naturalmente..

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    • Giada Aramu

      Lo conosco bene, Sabine! Grazie per averlo condiviso con tutti i docenti appassionati come noi ❤️

      Rispondi

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