
Quando spiego il passato prossimo ai miei studenti mi piace soffermarmi a lungo sulle regole ma soprattutto sugli esercizi di comprensione e produzione scritta e orale. Senza ombra di dubbio è uno degli argomenti che preferisco perché, pur essendo molto complesso dal punto di vista grammaticale, è anche il tempo verbale che, quando usato correttamente, dà ai miei studenti maggiore soddisfazione.
Così, dopo aver dato il giusto spazio agli esercizi di completamento e di trasformazione come insegnamento canonico vuole, mi dedico con gioia allo storytelling in classe…
Che cos’è lo storytelling?
Nonostante il termine inglese renda il concetto innovativo e di tendenza (e spesso anche oscuro, soprattutto per chi non mastica l’inglese!), lo storytelling non è altro che la capacità e l’arte di raccontare storie per incantare gli uditori, persuaderli e portarli in luoghi creati dalla fantasia e immaginazione di chi ascolta o legge la storia.
Lo storytelling può aiutare a fare produzione scritta e orale e creare coinvolgimento che aiuti gli apprendenti a giocare con la lingua che stanno imparando emozionandosi e, di conseguenza, imparando meglio!
Per darvi qualche idea ho pensato di raccontarvi perché ho creato l’immagine che vedete in apertura a questo articolo e come l’ho utilizzata in classe proprio qualche giorno fa…
Perché ho scelto questa immagine?
L’ho scelta perché è semplice e quindi capace di abbassare il filtro affettivo degli studenti che si sentono più in difficoltà linguistica e di espressione, anche a causa di un carattere più introverso. L’immagine di un vaso che si rompe può generare diversi pensieri nella mente di chi la osserva: il vaso può essere stato rotto da un bimbo giocherellone, da un adulto malestro o da un altro arrabbiato e la sua rottura può generare fastidio, rabbia, tristezza o gioia (abbiamo avuto tutti in casa un oggetto sgradito!)…
Per facilitare la produzione, poi, ho scelto di abbinare all’immagine un testo in cui venisse presentato il lessico di base così da offrire ai miei studenti uno spunto chiaro e sicuro per la produzione orale senza influenzarli troppo.
Come ho usato l’immagine?
La prima cosa che ho fatto è stata quella di anticipare ai miei studenti che avremmo lavorato con la fantasia e l’immaginazione e che, se lo avessero desiderato, avrebbero potuto spogliarsi della loro identità e dimenticare il loro nome, la loro professione, l’età. In seguito (lavorando al momento in didattica a distanza), ho condiviso con loro l’immagine che vedete qui sul post e ho letto ad alta voce la domanda: “Cosa è successo prima? Cosa è successo dopo?”.
Ho lasciato loro qualche minuto per riflettere e raccogliere le idee su carta o schermo, cercare sul dizionario il lessico utile alla narrazione della loro storia e chiedermi gli ultimi dubbi relativi alla scelta dell’ausiliare corretto per la formazione del passato prossimo. In seguito, abbiamo iniziato la narrazione lasciando che le mie domande li guidassero. Ecco qualche esempio.
Cosa è successo prima: Come si è rotto il vaso? Quale oggetto l’ha colpito? Chi l’ha rotto e chi era con lui o lei? Per quale motivo? In quale stanza era situato il vaso?
Cosa è successo dopo: Chi ha raccolto i cocci dal pavimento? C’è stato del dispiacere o del sollievo nel vedere il vaso andare in frantumi? Perché? Quali ricordi sono collegati a quel vaso?
Questo semplice esercizio ci ha permesso di utilizzare il passato prossimo durante tutta la lezione di 60 minuti creando una storia avvincente che unisse tutti gli studenti in un unico e grande obiettivo: narrare una storia corale che desse sfogo alla loro creatività e per la quale, almeno per questa volta, non vi erano risposte giuste o sbagliate perché il percorso è stato interamente tracciato da loro.
Questo esercizio li ha coinvolti molto e ha permesso a tutti di poter offrire il loro contributo mettendo da parte gli aspetti grammaticali attivando una metacognizione linguistica che ha rafforzato memoria e apprendimento.
Queste sono belle idee, però vorrei sapere quando utilizzarle (a che livello) perché il passato prossimo di solito si insegna dopo neanche una decina di lezioni e il loro lessico non è abbastanza da poter fare giochi del genere, mi può dire come risolvere questo problema?