
Se mi seguite da un po’ di tempo, saprete sicuramente che sono nel bel mezzo di un trasloco: un’attività che (oltre a essere noiosa, polverosa e faticosa) si sta rivelando creativamente prolifica. Solo poche settimane fa, infatti, svuotare qualche cassetto mi aveva ispirata nella creazione di un’attività per insegnare il lessico.
Questa volta, l’ispirazione mi ha colpita mentre svuotavo la mia libreria: un gesto eroico (ho riempito più di ventidue scatoloni colmi di manuali, libri di testo e romanzi) che mi ha portata a stringere tra le mani un classico della letteratura italiana. Quale? “Lessico famigliare” di Natalia Ginzburg.
Sfogliando il celebre romanzo ho ritrovato sottolineature di frasi e parole che, al tempo della mia prima lettura, mi avevano colpita poiché ricche di significato: in quei neologismi, nelle forme dialettali e negli arcaismi citati dalla scrittrice avevo trovato una calorosa complicità, una confidenza domestica carica di nostalgia che mi aveva ricordato la mia infanzia.
Dai miei ricordi personali all’attività di cui vi parlerò oggi, il passo è stato breve…
Pensando ai racconti di Natalia Ginzburg ho pensato a tre attività per stimolare la produzione orale e scritta nei nostri studenti: attività semplici, diverse per ogni livello, che potrete usare anche voi al più presto!
Eccole:
- Livello elementare: Elenca tutte le tue “prime parole” in italiano e, se lo ricordi, cita anche il luogo in cui le hai pronunciate. In plenaria, lasciate che tutti gli studenti si scambino aneddoti e ricordi;
- Livello intermedio: Qual è stata la prima parola che hai pronunciato in italiano? Usa il passato prossimo e racconta l’occasione in cui l’hai usata, come ti sei sentito e perché la ricordi ancora oggi. In plenaria o in piccoli gruppi, lasciate che tutti gli studenti si scambino idee e ricordi;
- Livello avanzato: Usando il tempo imperfetto, scrivi o elenca a voce le parole nella tua lingua madre che hanno segnato la tua infanzia e gioventù. Per ogni parola associa un ricordo. A turno, lasciate che ogni studente scriva alla lavagna la propria parola così che i compagni possano appuntarle e far proprio un bel ricordo lontano.
Vi sono piaciute queste idee?
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